La protesi inversa di spalla è una delle soluzioni più efficaci e moderne per trattare gravi danni articolari della spalla, soprattutto quando i tendini della cuffia dei rotatori sono compromessi e non più riparabili.
Questa procedura di chirurgia della spalla consente di ridurre il dolore, migliorare la mobilità e recuperare le funzioni quotidiane anche nei casi più complessi. In questa guida completa troverai tutte le informazioni utili su quando ricorrere alla protesi, come funziona, i tempi di recupero e le risposte alle domande più frequenti.
Cos’è la protesi inversa di spalla e come funziona?
Prima di capire quando usare una protesi di spalla, è importante distinguere tra protesi “anatomica” e protesi inversa.
In un’articolazione sana, la testa dell’omero (la parte sferica) si articola con la cavità glenoidea (la parte concava) della scapola. Nella protesi spalla inversa, invece, questa struttura viene “invertita”: la parte sferica (glenosfera) è fissata alla scapola e quella concava all’omero.
Questa inversione permette di sfruttare principalmente il muscolo deltoide per i movimenti, compensando la perdita di funzione della cuffia dei rotatori. Grazie a questo meccanismo, la protesi alla spalla è efficace anche nei pazienti che non potrebbero beneficiare di una protesi anatomica tradizionale.
Quando si utilizza una protesi inversa di spalla
La protesi inversa spalla è indicata in diverse situazioni cliniche, tra cui:
- Lesioni irreparabili della cuffia dei rotatori.
- Artropatia da cuffia dei rotatori (artrosi associata a rottura tendinea).
- Fratture complesse dell’omero prossimale negli anziani.
- Fallimento o usura di precedenti protesi alla spalla.
Quando protesi inversa spalla? Quando la spalla ha perso stabilità e funzione a causa di danni gravi e irreversibili, e altre soluzioni (come fisioterapia o chirurgia ricostruttiva) non sono più efficaci.
Quanto dura un intervento di protesi inversa spalla?
Una delle domande più comuni riguarda i tempi dell’operazione. Quanto dura un intervento di protesi inversa alla spalla? In genere, l’intervento dura da 60 a 90 minuti, a seconda della complessità del caso e di eventuali procedure aggiuntive.
Quanto dura una protesi inversa alla spalla?
Un altro dubbio frequente riguarda la durata dell’impianto. La durata media di una protesi moderna è di circa 15 anni, ma può arrivare anche a 20 grazie ai materiali avanzati e a un corretto utilizzo. Tuttavia, il risultato dipende da fattori individuali come età, livello di attività e condizioni ossee.
Protesi alla spalla: tempi di recupero e riabilitazione
Il percorso di riabilitazione è fondamentale per ottenere il massimo risultato dopo l’intervento di protesi alla spalla. I tempi possono variare da paziente a paziente, ma seguono generalmente queste fasi:
- Prime 2-4 settimane: uso del tutore e mobilizzazione passiva assistita.
- 4ª-6ª settimana: introduzione di esercizi attivi controllati.
- 2°-3° mese: potenziamento muscolare e recupero funzionale.
- 3°-6° mese: ritorno alle attività quotidiane e sportive leggere.
Come riabilitare il deltoide dopo un intervento alla spalla con protesi inversa? Il deltoide diventa il principale motore della spalla. Per questo è essenziale potenziarlo gradualmente con esercizi mirati, inizialmente assistiti e poi progressivamente resistiti, sempre sotto la guida di un fisioterapista.
Cosa non fare con una protesi inversa spalla
Per garantire la durata dell’impianto e ridurre il rischio di complicanze, è importante rispettare alcune regole.
- Evitare movimenti bruschi o forzati sopra la testa nelle prime fasi.
- Non sollevare pesi eccessivi o carichi improvvisi.
- Non praticare sport di contatto o attività ad alto impatto.
- Non trascurare la fisioterapia post-operatoria.
Seguendo le indicazioni del chirurgo e del fisioterapista, sarà possibile tornare alla maggior parte delle attività quotidiane in sicurezza.
Cosa vuol dire protesi inversa della spalla?
“Protesi inversa della spalla” significa che i ruoli articolari dell’omero e della scapola sono stati invertiti per sfruttare il deltoide come principale muscolo motore. Questo approccio biomeccanico permette di ripristinare movimento e stabilità anche in assenza di una cuffia dei rotatori funzionante.
In altre parole, la protesi inversa non copia esattamente la natura, ma la migliora in base alla condizione clinica del paziente.
Benefici e risultati della protesi inversa spalla
I risultati della protesi spalla inversa sono generalmente eccellenti:
- Dolore drasticamente ridotto o eliminato.
- Aumento della mobilità, soprattutto nei movimenti sopra la testa.
- Miglioramento dell’autonomia nelle attività quotidiane.
- Alta soddisfazione del paziente anche a lungo termine.
Rischi e complicanze possibili
Come ogni intervento di chirurgia della spalla, anche la protesi inversa presenta rischi, seppur rari:
- Lussazione o instabilità dell’impianto.
- Infezioni superficiali o profonde.
- Rigidità articolare.
- Mobilizzazione o usura precoce dei componenti.
La scelta di uno specialista esperto e un corretto percorso post-operatorio riducono sensibilmente questi rischi.
Perché affidarsi a uno specialista?
La protesi inversa di spalla rappresenta oggi una delle soluzioni più avanzate per chi soffre di gravi lesioni tendinee, artropatia o fratture complesse. Offre risultati duraturi, riduce il dolore e consente di tornare a una vita attiva e autonoma.
Tuttavia, il successo dipende da una valutazione personalizzata, da un intervento eseguito da professionisti esperti e da un programma di riabilitazione mirato.
Se desideri valutare la protesi alla spalla o ricevere un parere specialistico, contatta lo Studio Più Performance. Il nostro team di ortopedici e fisioterapisti sarà al tuo fianco in ogni fase: dalla diagnosi al recupero completo.
